Nonostante gli ovini seguano ancora un regime esclusivamente di allevamento all’aperto , di utilizzo del pascolo, non sono esenti dai rischi rappresentati dagli allevamenti e dalle strutture in cui vengono confinati dopo il pascolo, qualora non siano previste alcune basilari misure di biosicurezza.
Tra i tanti microrganismi che possono far ammalare pecore, agnelli e capre, ci sono quelli che causano danni nelle femmine in lattazione, con le perdite che ciò comporta in termini di produzione di latte: Corynebacterium pyogenes, Streptococcus, Escherichia coli, Pasteurella haemolytica o Mycoplasma mycoides.
Negli agnelli, tra altre malattie più gravi, come la polmonite o l’epatite, comuni ai cuccioli e agli adulti, può presentare, ad esempio, infezione orale da Escherichia coli.
La maggior parte dei microrganismi può insediarsi e proliferare in qualsiasi punto delle strutture, quindi è indiscutibile la necessità di massimizzare le condizioni igieniche, prestando particolare attenzione alla pulizia e, soprattutto, alla disinfezione delle stesse, con un biocida quanto più efficace possibile e allo stesso tempo innocuo per gli animali e per l’ambiente.
È stato dimostrato in alcuni sistemi di produzione che il controllo di specie patogene come la Salmonella nella carne può iniziare in allevamento, quindi è fondamentale, come abbiamo detto, applicare misure pratiche per controllare questi contaminanti durante la produzione primaria. A tal fine, e in conformità con l’allegato I del Regolamento Europeo 852/2004, relativo all’igiene dei prodotti alimentari, i requisiti minimi da controllare in ciascuna delle aree che possono influire sull’igiene dell’azienda agricola e sulla sicurezza delle sue produzioni sono, tra gli altri:
- Pulizia di tutti gli impianti di produzione primaria e delle operazioni correlate, compresi quelli utilizzati per manipolare e conservare i mangimi per animali.
- Pulizia e, se del caso, disinfezione di attrezzature, contenitori e veicoli.
- Utilizzo di acqua potabile
Inoltre, viene definita un’altra serie di prescrizioni per il caso degli allevamenti con produzione di latte, riguardanti la pulizia e la disinfezione degli impianti di mungitura, dei locali di stoccaggio del latte, delle superfici, dei contenitori e dei serbatoi a contatto con il latte.
L’ozono (O 3 ) è una sostanza la cui molecola è composta da tre atomi di ossigeno, formati dalla dissociazione dei due atomi che normalmente costituiscono l’ossigeno gassoso.
Quando l’ossigeno nell’aria è sottoposto a un impulso ad alta energia, il doppio legame O=O nell’ossigeno si rompe, rilasciando due atomi, che poi si ricombinano con altre molecole di ossigeno. Queste molecole ricombinate che forniscono energia contengono tre atomi di ossigeno invece di due, che danno origine all’ozono.
Condividendo gli elettroni tra tre atomi invece che tra due, la molecola risultante è molto instabile, e tende a catturare elettroni da qualsiasi composto che le si avvicini per recuperare la sua stabilità.
Da qui le sue straordinarie proprietà biocide, deodoranti e di distruzione di composti chimici: catturando elettroni da altre molecole, ossidandole, le destabilizza fino a distruggerle se la concentrazione di ozono e/o il tempo di contatto è sufficiente.
Infatti, la base dell’azione battericida di qualsiasi agente è solitamente l’ossidazione di componenti fondamentali per la sopravvivenza dei microrganismi. La capacità di ossidare più o meno facilmente queste strutture fa la differenza, in termini di efficacia, dei diversi composti normalmente utilizzati nella disinfezione.
Come abbiamo già indicato, essendo la molecola di ozono così instabile, ha bisogno di catturare elettroni per stabilizzarsi, e riesce a “rubarli” alle molecole che gli si avvicinano, cosa particolarmente facile quando si ha a che fare con molecole con doppio legami, come quelli che di solito hanno le molecole responsabili dell’odore.
Utilità dell’ozono negli allevamenti ovini
Sia applicato nell’aria che nell’acqua, l’ozono si rivela uno strumento estremamente utile nel miglioramento degli allevamenti, influenzando gli aspetti come l’igiene, la salute animale, l’ambiente e la salute pubblica, che garantiscono la produzione di alimenti nutrienti, sani, sicuri e di qualità.
- Acqua per uso alimentare
Al fine di ottenere un’elevata qualità dell’acqua, sia dal punto di vista fisico-chimico che microbiologico, si consiglia di realizzare un impianto generico di depurazione delle acque con ozono, in modo da garantire la totale eliminazione dei microrganismi che l’acqua può veicolare. Con l’acqua ozonizzata si possono disinfettare abbeveratoi, lettiere e altri luoghi comuni, garantendo così il benessere del bestiame e l’igiene delle strutture.
- Trattamento continuo dell’aria
Allo stesso modo, si può effettuare l’ozonizzazione dell’aria ambiente, effettuando un trattamento continuo durante tutto il giorno con basse dosi che non comportano alcun rischio per gli animali, ma contribuiscono a mantenere la qualità dell’aria, eliminando odori e microrganismi, e trattamento d’urto durante la notte nei locali dove non si trovano gli animali, mediante iniettori, in modo da coprire completamente il perimetro delle strutture, soprattutto nei punti in cui le condizioni di umidità e temperatura favoriscono la comparsa di un elevato carico di microrganismi, che rende inevitabile l’inquinamento dell’aria interna senza corretta disinfezione dello stesso.
I locali dedicati all’allevamento sono punti particolarmente delicati, poiché in essi, a causa della contaminazione, si genera frequentemente un notevole inquinamento atmosferico.